Tradizione

Miracoli è la più antica Argenteria di Milano. Il suo punzone numero 6 ne data la tradizione al 1912 e, per questo motivo, l’Argenteria Miracoli può fregiarsi dei titoli di Bottega Storica e Negozio Storico della città di Milano e provincia, ufficialmente riconosciuti dall’Amministrazione Cittadina e Regionale. L’interesse per la produzione Miracoli è sempre stato altissimo, grazie all’eccellenza nella qualità e nella produzione, un’eccellenza che è testimoniata anche dalla partecipazione alla prestigiosa Scuola d’Arte applicata all’industria.

La storia inizia quindi un secolo fa ma affonda le sue radici nell’artigianato orafo argentiero italiano, una tradizione i cui fasti sono conosciuti nel mondo intero.

La tradizione dell’Argenteria Miracoli si trasmette da sempre di generazione in generazione, dal fondatore originale Romeo fino ad oggi, lungo una linea di successione che ha mantenute inalterate le metodologie e i procedimenti originali, dalle origini fino ai giorni nostri, per garantire una continuità culturale e qualitativa che ha reso celebre l’Argenteria Miracoli in tutto il mondo.

La famiglia delle 5 R

Romeo e Rinaldo

È il 1912 quando Romeo apre in via Santa Sofia un laboratorio con negozio insieme al papà Rinaldo, che lo aiuta nei primi tempi. Il negozio diventa presto il salotto delle signore milanesi, che amano ritrovarsi e fanno anche amicizia fra loro. Romeo è un grande artigiano, capace di lavorare l’argento e gli altri metalli preziosi con una manualità che fa scuola, tramandandosi di generazione in generazione. Durante la guerra una bomba distrugge la casa di Santa Sofia e l’attività, come quella di molte altre botteghe milanesi in quegli anni, deve per forza interrompersi.

Roberto

Il primo gennaio 1946, a pochi mesi dalla fine della guerra, i Miracoli sono già pronti a ripartire, con rinnovato entusiasmo. Adesso in sella all’attività c’è Roberto, appena ventenne, destinato a una lunghissima carriera, che durerà fino a novant’anni. Non è facile vendere gioielli dopo la guerra, ma la voglia di ricominciare dei milanesi riesce ad avere la meglio sulle fatiche della ricostruzione, e così l’argento torna a portare luce e bellezza nelle case. Nel 1956 Miracoli si sposta in via Burigozzo, in una sede più grande e congeniale, che ancora oggi è il luogo dove risplendono le creazioni della famiglia.

Renato

Dal 1971 fino al 2022 a bottega è stato sempre presente Renato, che ha portato avanti la storia della “sartoria dell’argento”, come amava definirla, facendo luccicare lo showroom al piano di sopra con le meravigliose collezioni fra cui spicca la linea Wildlife dedicata agli animali, e il laboratorio al piano di sotto, dove si continua a creare con gli strumenti di una volta. La lunga carriera di Renato si è interrotta con la sua scomparsa nel marzo 2022, lasciando un grande vuoto nell’argenteria di famiglia, che prosegue, però, la sua gloriosa attività grazie all’entusiasmo e all’esperienza di Hanne Larsen.

Riccardo

Il giovane Riccardo ha imparato fin da piccolissimo l’arte dell’argentiere, mostrando un grande talento e una spiccata vena creativa. In un’epoca in cui la sua capacità è più unica che rara, Riccardo ha seguito per alcuni anni i lavori di metallo sul tornio con modelli e stampi di ogni forma e dimensione, per poi scegliere di fare esperienza in altri settori, dove ha deciso di impegnarsi in questi anni.

E poi c'è Hanne

Insieme alla famiglia Miracoli da parecchi anni è socia anche Hanne Larsen, che arriva dalla Danimarca ed è rimasta folgorata da questa attività, a cui ha deciso di dedicare la vita e il suo estro creativo. Suo compito è quello di far conoscere la storia della bottega e della sua produzione ultracentenaria oltre i confini dell’Italia, ma Hanne è anche un’abile ideatrice di modelli, come la bellissima anatra in argento che ha segnato il suo ingresso nella società. Oggi è lei a portare avanti l’intera attività, unendo la tradizione con l’innovazione, sempre nel rispetto di una storia che nel 2022 ha compiuto 110 anni.

L'arte dell'argentiere

Ogni oggetto che nasce nella bottega Miracoli viene plasmato secondo le tecniche di una volta, avvolto nel fuoco e da esso purificato per risplendere e resistere nel tempo. Il fuoco sta alla base di tutte le lavorazioni dell’argento, poiché dona malleabilità al metallo in modo che possa poi essere schiacciato, stirato, compresso o dilatato dalle abili mani del tornitore o del cesellatore.

I ferri del mestiere si tramandano di generazione in generazione, manipolati con abilità dai Maestri argentieri, veri artisti della misura e della precisione. Sotto le loro abili mani l’argento si plasma, dilatandosi e assorbendo l’energia del fuoco. Al termine della “lotta” artistica con la materia, ogni segno rimasto viene cancellato con la pietra pomice, levigato e ripulito per donare all’oggetto la massima nitidezza possibile.

La specialità da Miracoli sono le sculture in argento, con varie collezioni fra cui spicca WildLife dedicata agli animali. La tecnica di lavorazione delle sculture è la fusione a cera persa. Per prima cosa l’artista plasma la scultura in cera utilizzando stampi in gomma siliconica o vulcanizzata. Questa tecnica consente di incidere dettagli minuscoli con una precisione straordinaria, in cui si esalta la qualità dell’artista. Le cere vengono poi rivestite con un materiale semi-liquido, che si adagia su tutta la superficie esterna, riuscendo a riprodurre perfettamente tutti i particolari, per poi indurirsi e diventare un guscio refrattario, pronto ad accogliere l’argento fuso, che va a sostituirsi alla cera, che si scioglie con il calore. Alla fine del processo di infusione del metallo nello stampo, il rivestimento viene tolto e il cuore d’argento emerge in tutta la sua bellezza.

Un’altra molto diffusa per la lavorazione dell’argento è la tornitura. L’artigiano fissa su un tornio un modello in legno o in acciaio dell’oggetto che vuole realizzare, e lo avvolge con una lamina d’argento che aderisce perfettamente ad esso e si plasma fin nel minimo dettaglio.

Le posate e il vasellame vengono, invece, prodotte con la tecnica dello stampaggio, in cui si dà la forma all’argento attraverso degli stampi in acciaio che vengono poi rifiniti a mano.

Una delle tecniche più raffinate, praticata fin dall’antichità e divenuta proverbiale, è la cesellatura dell’argento sbalzato. La lamina viene prima di tutto incisa con la forma desiderata, poi interviene il martello a battere il rovescio per portare in rilievo la forma. Infine l’abile mano del cesellatore definisce i dettagli e crea volute di meravigliosa precisione.

L’argento può essere lavorato anche per incisione, con una punta metallica chiamata “bulino”, che asporta il motivo ornamentale precedentemente disegnato sulla lamina d’argento, creando un effetto di grande pregio.

Il tocco finale è la coloritura con un lieve deposito galvanico di argento puro, per dare uniformità e brillantezza diffusa all’oggetto, che potrà così risplendere della sua bianca lucentezza lunare nella casa di chi vorrà esporlo.